Browse By

Le guerre ‘altre’. La fame in Yemen uccide più dei bombardamenti

Da otto anni la guerra devasta il paese. Un conflitto a distanza tra Arabia saudita e Iran che ha già fatto decine di migliaia di morti yemeniti– tra cui 10mila bambini ha riferito il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – e che ha gettato lo Yemen in una «crisi umanitaria permanente». Lo Yemen come l’Ucraina, campo di battaglia di guerre altrui

10 mila bambini yemeniti uccisi
L’Alta Politica guarda altrove e le sofferenze nel mondo hanno pesi diversi. Se poi una guerre diventa endemica e ripetitiva, neppure l’attenzione di una riga sui giornali. E l’Onu deve ricorrere a una star di Hollywood per richiamare attenzione e sollecitare aiuti. L’attrice Angiolina Jolie, ambasciatrice dell’Unhcr, si è unita all’appello delle Nazioni Unite, per la raccolta di 4,3 miliardi di dollari che mancano per aiutare a sfamare e a curare milioni yemeniti vittime della guerra che da otto anni devasta il paese.

Oltre le bombe, la fame
«Il popolo yemenita rischia davvero la fame», avverte sul manifesto Michele Giorgio. Due terzi dei programmi delle Nazioni Unite sono stati chiusi o ridotti a causa della mancanza di fondi e dell’escalation dei combattimenti. E i tagli agli aiuti hanno portato alla riduzione delle già scarse razioni di per otto milioni di persone e delle forniture di acqua potabile.

La scala che misura la fame
Secondo la Scala di classificazione della sicurezza alimentare (Ipc), lo Yemen mostra un livello elevato e persistente di malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei cinque anni. In tutto il paese, 2,2 milioni di bambini sono gravemente malnutriti. Stessa la condizione di 1,3 milioni di donne incinte o che allattano. E 161mila persone saranno soggette alla carestia nella seconda metà del 2022, con un dato cinque volte maggiore rispetto a quello attuale e livelli catastrofici di fame.

Ma la guerra continua
Ma le sofferenze della popolazione non fermano la guerra tra le forze governative appoggiate dalla Coalizione a guida saudita e i ribelli sciiti Houthi sostenuti dall’Iran. All’inizio dell’anno, anche l’intervento di forze mercenarie agli ordini degli Emirati e contrattacco con missili e droni su Abu Dhabi – e sul terreno ora regna una situazione di stallo. «Ma l’incapacità delle due parti di vincere la guerra non ha ancora prodotto tentativi concreti di mettere fine alle ostilità e lasciare spazio a trattative».

Anche lì, trattative infruttuose
Sulla disponibilità a trattare dell’Arabia Saudita, grava la decisione del regno sunnita di giustiziare sabato a Riyadh 81 persone, per metà di fede sciita. «L’Arabia saudita è parte della guerra e non un negoziatore», l’osservazione facile. Salvo che la diplomazia segreta tra sauditi e Iran non decisa diversamente. Tehran da mesi è impegnata in negoziati, mediati dall’Iraq, con Riyadh per allentare la forte tensione tra i due paesi.

Interessi incrociati dalla guerra altrui
Tehran e gli stessi Stati Uniti, in questa fase di crisi mondiale con tutta l’attenzione sulla guerra tra Russia e Ucraina, e di fronte ai nuovi bisogni petroliferi occidentali in alternativa alle forniture russe, stanno spingendo a chiudere il nuovo accordo sul nucleare civile con gli Usa e le altre potenze occidentali in discussione a Vienna.

REMOCONTRO

Please follow and like us: