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Le indagini “Silvia Romano era viva il giorno di Natale, poi il buio”…

La cooperante rapita in Kenya il 20 novembre scorso subito dopo però è stata ceduta a un altro gruppo di sequestratori e da quel momento non si è saputo più nulla.

Poche novità e tanti dubbi: almeno fino allo scorso Natale Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya il 20 novembre scorso, era viva. Subito dopo però è stata ceduta a un altro gruppo di sequestratori e da quel momento non si sa più nulla di lei. E’ quanto emerso dall’incontro di oggi a Roma tra le autorità giudiziarie italiane e kenyote. A confermare che Romano era viva certamente fino a Natale sono stati due kenyoti arrestati il 26 dicembre e ritenuti esecutori materiali del sequestro.

Al vertice nella Capitale erano presenti il procuratore generale del Kenya, Noordin Mohamed Haji e il pm titolare dell’indagine aperta a Roma, Sergio Colaiocco: durante l’incontro gli inquirenti e gli investigatori hanno fatto il punto sulla vicenda. La ragazza è stata sequestrata nella contea di Kilifi da parte di un gruppo armato di 8 persone all’interno del centro commerciale di Chacama. Gli autori del sequestro sarebbero stati criminali locali che seguivano la cooperante da alcuni giorni.
Del gruppo di 8 sequestratori, 5 sono ancora ricercati mentre i due già arrestati saranno processati il 29 e 30 luglio. C’è poi un terzo sequestratore arrestato, un somalo di 35 anni, trovato in possesso di una delle armi usate nel sequestro, il quale ha ammesso le sue responsabilità.

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