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La criminalità uccide più di guerre e terrorismo, dati Onu nel mondo…

Nel mondo omicidi in aumento esponenziale negli ultimi 25 anni. Criminalità più di guerre e terrorismo. Le donne hanno spesso i carnefici in casa. Il continente più pericoloso è l’America del sud e del centro. Situazione più “tranquilla” in Europa, Asia ed Oceania. Giornalisti sempre più nel mirino.

di Alessandro Fioroni

Il Rapporto dell’Unodoc
Uccide più la criminalità che le tante guerre in corso nel mondo e il sempre diffuso terrorismo.
Rapporto Onu. Quante persone vengono uccise ogni anno nel mondo? La risposta dell’Unodoc, l’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa del controllo delle droga e della prevenzione del crimine, sorprende il mondo. Più delle guerre e del terrorismo, uccide la criminalità. La Grande criminalità, ma non soltanto, mentre per le donne l’assassino si nasconde spesso in casa
I dati si riferiscono al 2017 ma la tendenza è a crescere, e c’è da aver paura. Gli omicidi presi in considerazione -dettaglio statistico a sua volta poco rassicurante- escludono quelli avvenuti per mano delle forze dell’ordine e quelli provocati dai conflitti armati, formula ambigua che dovrebbe far riferimento ad azioni di guerra da parte di organizzazioni criminali, vedi Narcos o simili.

Mezzo milione di morti
Come la guerra in Siria. Certo e decisamente impressionante il totale delle vittime: 464mila, quasi mezzo milione di vittime, anno 2017 nel mondo, e si tratta del numero più alto degli ultimi 25 anni. Gli stessi morti dei sei anni del massacro Siria ma per le strade delle città del mondo e senza eserciti schierati a combattersi.
89mila le vittime 2017 nelle guerre e 26mila i morti in episodi di terrorismo. In ogni caso la probabilità di essere coinvolti in episodi di violenza a essere uccisi è oggi minore di anni fa. Percentuali macabre, nel 1993 morivano assassinate 7.4 persone su 100mila, oggi il 6,1. Sei morti violente in una ipotetica comunità di 100 mila persone, se il mondo fosse tutto uguale. Va anche detto che diminuiscono i morti anche perché aumentano i vivi, la popolazione mondiale. Pochi meriti ministeriali, per intenderci

Maggiori vittime le donne
Chi muore di più? Il rapporto ha messo in evidenza come la maggior parte delle vittime e dei carnefici sono uomini (quasi il 90% del totale). Soprattutto ragazzi tra i 15 e i 29 anni con variazioni a secondo del continente. Stessa composizione anagrafica per le donne – sempre molto giovani- ma per loro le cause di morte sono specifiche: gli assassini sono soprattutto familiari. Si tratta di parenti (24%) o dei partner (34%).
L’orrenda ma efficace parola ‘femminicidio’. In questi casi quasi mai chi uccide è un criminale, così come il tenore di vita non è caratterizzato necessariamente da degrado o povertà. Il femminicidio dunque è una causa di morte presente a livello planetario.

Americhe fronte di guerra
A guidare la classifica delle zone più pericolose, le Americhe, il benestante ma super armato Nord o e il più travagliato Sud.
Per l’Unodoc nel periodo di riferimento sono state uccise 17 persone su 100mila abitanti, anche se esistono sensibili variazioni di numero tra i diversi paesi del continente. Il luogo più pericoloso in cui vivere risulta l’America centrale. Sulla media a Sud incide sensibilmente i quasi eserciti del narcotraffico o le bande composte da giovanissimi, le cosiddette pandillas.
Situazione nettamente più “tranquilla” in Asia, Oceania e Europa. Le persone assassinate sono in media 3 ogni 100mila. Un calo registrato a partire dagli anni ’90 quando si viaggiava su numeri molto più alti.
Un ultimo dato è quello che riguarda la categoria dei giornalisti. Chi fa questo lavoro rischia sempre di più. Nel 2008 le vittime erano state 46, nel 2012 sono state 124. Dopo 5 anni ben 127 operatori dell’informazione sono caduti in paesi dove non è in corso nessuna guerra ufficiale.

www.remocontro.it

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