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Lei è Norma Cossetto. Vittima della follia umana…

di Maria Luigia Alimena

Aveva 24 anni, irruppero nella sua casa, depredarono, spaventarono.
Qualche giorno più tardi tornarono, forse Norma era piaciuta a qualcuno dei soldati.
Fu rapita ed imprigionata per giorni.
Seviziata, abusata, colpita nei seni e nei geniali da 17 aguzzini.

Se esiste una colpa che le ha fatto meritare tutto ciò è credere in qualcosa di diverso.

Dopo giorni fu buttata ancora viva in una foibe.

Tanti, oggi, negano ancora eventi storici vergognosi.
Le foibe come i campi di sterminio.
Ammazzare non ha un colore, ha solo un credo: annientare.

Credo nella vita, credo nella tolleranza.
La violenza non ha giustificazione e a volte uomo non vuol dire essere umano.
Questa è la vergogna con cui non sappiamo misurarci finché quell’uomo, quell’essere umano a soccombere non lo riconosciamo fra i nostri.

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