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Lorenzo Orsetti ucciso dall’Isis in Siria: “Ammazzato un crociato italiano”…

Trentatreenne fiorentino, combatteva con i curdi contro lo Stato islamico a Baghuz, l’ultima roccaforte degli estremisti in Siria.

Il crociato italiano è stato assassinato negli scontri nella località di Baghuz”, con un messaggio su Telegram l’Isis ha annunciato l’uccisione di un uomo di nazionalità italiana nei combattimenti nell’ultima roccaforte degli estremisti nella parte orientale della Siria, dove da settimane combattono le forze curdo-arabe.

Su Telegram, l’Isis ha pubblicato la tessera sanitaria e la carta di credito dell’uomo ucciso, le cui iniziali sono L. O. C’è anche una foto in cui si vede un uomo privo di vita vestito con un’uniforme militare. È Lorenzo Orsetti, combatteva con i curdi nella lotta allo stato islamico. “Siamo orgogliosi di lui, dellascelta che ha fatto”, ha detto suo padre, Alessandro. L’uomo non nasconde la sua disperazione: “Ma ora siamo distrutti dal dolore. Da un anno e mezzo, cioè da quando è partito, stavamo in angoscia, più contenti quando lo sentivamo al telefono, in ansia quando stavamo un periodo senza sentirlo”.

Da settimane l’alleanza curdo-araba delle Forze democratiche siriane (Sdf, secondo l’acronimo in inglese) combatte contro i jihadisti nell’ultima ridotta rimasta in mano agli estremisti nella parte orientale della Siria, al confine con l’Iraq. Negli ultimi anni, alle fila delle Sdf si sono uniti molti volontari stranieri arrivati per combattere il ‘califfato’ che si era creato tra Siria e Iraq.

Proprio a Baghuz si sono rifugiati gli uomini dell’Isis e i loro familiari, rifugiati nella zona dalle aree da cui erano stati espulsi; e da gennaio, sotto il pressing dell’alleanza curdo-araba sostenuta dagli Usa, da Baghuz sono fuoriuscite oltre 60 mila persone, tra combattenti e civili. Non è chiaro quanti siano i combattenti e i civili che rimangono asserragliati all’interno, ma l’elevato numero di persone sta allungando le operazioni militari e rimandando la conquista della città da parte dell’Sdf.

Orsetti combatteva a fianco dei curdi con il nome di battaglia Tekoser. Nato e cresciuto a Firenze, al Corriere fiorentino raccontava di aver abbandonato il lavoro nell’alta ristorazione perché convinto dagli ideali della causa curda.

Mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi

Nell’intervista metteva in chiaro l’intento di combattere gli estremisti spiegando come nel conflitto siriano le truppe di terra fossero miste, con membri arruolati tra le file di estremisti salafiti, al Qaeda, al Nusra e combattenti di Daesh. Orsetti dichiarava di essere certo di stare facendo la cosa giusta.

Non ho nessuna remora morale, sto facendo la cosa giusta, sono a posto con la mia coscienza. Siamo qua e qua resteremo fino all’ultimo. Un po’ perché non c’è nient’altro da fare, un po’ perché è la cosa giusta da fare. Combattiamo“.

L’Isis, tramite i social network delle piattaforme legate all’organizzazione, ha diffuso la foto del cadavere descritto come “il crociato italiano Lorenzo Orsetti“. Alla Farnesina sono in corso le “opportune verifiche” sulla notizia della morte dell’uomo. All’Agi la madre dice di aver appreso della morte del ragazzo tramite i telegiornali. “Era via da un anno e mezzo – dice Annalisa Orsetti, madre di Lorenzo – L’ho sentito due giorni fa, Lorenzo era felice, voleva combattere al fianco dei curdi per vincere contro quello che lui chiamava il fascismo dell’Isis”. Nelle telefonate alla famiglia, il trentenne fiorentino diceva: “Non possiamo sconfiggere l’Isis finché qualcuno continua a finanziarlo”

www.huffingtonpost.it

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