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Migranti. L’Onu bacchetta l’Italia: Decreto sicurezza viola i Diritti umani…

Critiche anche per ostacoli alle Ong. Rischio xenofobia. Intanto la Sea Watch è entrata in acque italiane: «Ragioni umanitarie». Il comandante è un ex ufficiale della Guardia costiera italiana.

di Nello Scavo

La Sea Watch si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa, entrando in acque italiane. Il comandante, un ex ufficiale della Guardia costiera italiana, per anni impegnato nei salvataggi sulle motovedette, ha invocato lo stato di necessità a causa della situazione a bordo. Il medico della nave aveva dichiarato che alcune persone avrebbero parlato della volontà di togliersi la vita. Alcuni dei 47 naufraghi hanno raccontato la loro orribile odissea in Libia, fra torture e stupri sistematici. E il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, continua a dire no all’attracco. Però scende in campo anche l’Onu, con un duro documento inviato anche al nostro governo.

L’Onu: l’Italia sta violando le convenzioni internazionali
“Ci sono fondate ragioni per ritenere che le direttive del governo italiano” su migranti e ong costituiscano una grave violazione “delle convenzioni internazionali” sui Diritti dell’uomo e la protezione dei migranti e rifugiati. L’atto d’accusa arriva dalle Nazioni Unite che attraverso l’Ufficio del Commissario per i Diritti Umani di Ginevra ha inviato una lettera di 11 pagine al ministro degli esteri italiano.

La firmataria è Beatriz Balbin, capo delle procedure speciali dell’Alto commissariato per i Diritti umani. Attraverso il rappresentante dell’Italia alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra la lettera è arrivata al ministero degli Esteri a Roma.
Nella lettera sono riportate le considerazioni dello staff di relatori sui diritti umani, la xenofobia, le migrazioni. vengono espresse preoccupazioni per il decreto sicurezza, che nella versione bis potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri lunedì.

Tra i punti più criticati vi è il varo delle multe per chi salva migranti. Inoltre viene messa in discussione la capacità dell’Italia di rispettare le Convenzioni internazionali, di cui l’Italia è firmataria e non di rado è stata promotrice. Comprese le modalità con cui adempie agli “obblighi di prevenire la perdita di vite umane” delle persone che scappano dalla Libia e da altri Paesi attraverso il Mar Mediterraneo.

Nell’atto di accusa si allude a “rapporti Onu che documentano le sistematiche violazioni dei diritti umani in Libia”, paese che i alcun modo può essere considerato porto sicuro e la cui collaborazione alla cattura dei migranti con la cosiddetta Guardia Costiera costituisce uno degli elementi di allarme.
Uniche parole di apprezzamento e gratitudine sono riservate alle forze navali italiane per il loro impegno nei salvataggi. Ma a causa della mancanza di indicazioni governative per favorire i soccorsi, il ruolo delle Ong diventa “essenziale per salvare vite umane”.

Testo integrale del documento inviato all’Italia dall’ONU

https://www.avvenire.it/c/attualita/Documents/ONUdirittiViolati.pdf

https://www.avvenire.it

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