di Maria Luigia Alimena

Una donna che ha deciso di non abbandonare il suo Paese, la sua casa, la sua famiglia pur di continuare a lottare per i diritti delle donne iraniane.

Nasrin è più volte sfuggita alla condanna del carcere. Ora la condanna è stata emessa. Questa piccola donna coraggio costituisce un pericolo per la nazione. Un pericolo per il vuoto incolmabile di diritti per le donne che ha tentato con il suo lavoro di avvocato di colmare.
È stata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustrate. Tutti sanno che quei colpi la condurranno a morte certa.

Nasrin è una madre lontana dai suoi figli da mesi, a loro mancano gli abbracci, i baci, restano loro solo le lettere e la testimonianza che si può restare liberi anche quando la propria vita conosce il carcere e la punizione ingiusta.

Uno stralcio della Lettera di Nasrin ai suoi figli:

Ciao mio caro Nima,
non so come iniziare questa lettera. Come posso chiederti di cercare di essere puntuale a scuola, fare i compiti, studiare bene ed essere un bravo bambino fino al mio rientro?
Come mamma, non posso chiederti di dimenticarmi, di pensare a te stesso, solo perché sono intenzionata a proseguire nel mio lavoro e nella mia battaglia con la coscienza a posto. Spero che tutto quello che sto facendo non ti sembri crudele.
Il mio lavoro di avvocata, sotto attacco costante in Iran, mi sta facendo vivere in una tempesta di ingiustizia e codardia che sta distruggendo la comunità di avvocati in Iran.
In questi giorni ti penso in continuazione, intensamente. Sto pensando a come ti stai sentendo solo e a come la nostra amata Meharaveh, il nostro orgoglio, adesso sia costretta a prendersi cura di te ad essere tua mamma e tuo padre allo stesso tempo. Spero che le lacrime di amore che sto versando per te in questo momento allevino la sensazione di ingiustizia che stiamo vivendo. Ti mando migliaia di baci, tanti quanti i minuti che ci stanno tenendo così lontani.
Mamma Nasrin.

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