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Nigeria. Studenti rapiti, la disperazione delle famiglie

Qualcuno è fuggito nella notte, ma 286 mancano ancora all’appello. Hanno fra i 7 e i 15 anni. Una madre: «Piangiamo da ieri, saranno affamati. E l’avevo anche mandata a scuola con la febbre»

Safiya Kuriga, 7 anni, ieri aveva la febbre e non voleva andare a scuola, ma la madre l’ha costretta ugualmente a frequentare la lezione. Due ore dopo, uomini armati sono entrati nella sua scuola e l’hanno rapita con 300 altri studenti tra i 7 e i 15 anni nello Stato settentrionale di Kaduna, in Nigeria. «L’ho costretta ad andare a scuola quella mattina nonostante si lamentasse di avere la febbre», ha detto alla Reuters Khadiya Kuriga, singhiozzante al telefono dalla città di Kuriga. «Piangiamo da ieri. I nostri figli hanno fame».

Alcuni studenti sono stati successivamente rilasciati e altri sono fuggiti ma all’appello ne mancano ancora 286, ha detto Salisu Abubakar, che insegna nella scuola.

Nessuno ha rivendicato la responsabilità del rapimento. Il presidente Bola Tinubu ha ordinato alle agenzie di sicurezza e di intelligence di salvare i bambini «e di garantire che venga fatta giustizia».

Aminu Abdullahi, 13 anni, ha raccontato che una cinquantina di uomini armati hanno fatto irruzione a scuola sparando in aria. Lui è corso nella boscaglia a nascondersi finché non se ne sono andati portandosi dietro gran parte dei suoi compagni. «Alcuni indossavano uniformi militari e gridavano: “Dovreste fermarvi tutti”».

Anche Ali, 8 anni, si è messo in salvo ma solo dopo essere stato portato nella boscaglia dai rapitori. Era in classe quando gli uomini armati hanno fatto irruzione. Prima di rendersi conto dell’accaduto, stava camminando a piedi nudi nella boscaglia seguito dagli uomini armati. «Mio figlio non sapeva quanti fossero, ma ha detto che erano molti. I bambini piangevano per la fame, la stanchezza e la disidratazione», riferisce il padre. Al calare del buio, furono messi a dormire in una grande radura e Ali vide un’opportunità per scappare. «È tornato a casa in piena notte».

In Nigeria i rapimenti nelle scuole cominciarono dieci anni fa ad opera del gruppo jihadista Boko Haram, che portò via più di 200 studentesse di una scuola di Chibok, nello Stato di Borno. Secondo le autorità, da allora la tattica è stata adottata da bande criminali che inseguono il pagamento di un riscatto.

Avvenire

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