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Sudan, nuove testimonianze di violenza e di fuga

Un viaggio di 8 giorni, in pullman e mezzi di fortuna, incontrando difficoltà di ogni tipo, posti di blocco lungo tutte le strade, per raggiungere Khartoum e ricevere l’intervento al cuore di cui aveva bisogno.
Mohammed e suo padre hanno attraversato il Sudan, un Paese in guerra, per arrivare al Centro “Salam” di cardiochirurgia di Emergency: solo qui, infatti, il ragazzino avrebbe potuto operarsi gratuitamente al cuore, un intervento urgente. Ora sta bene, è stato dimesso e tornerà tra un mese per la visita di controllo.
Arrivano da Nyala, dove sono stati intercettati nel Centro pediatrico di Emergency, ora chiuso a causa di un grave saccheggio subito lo scorso mese a opera di RSF. La guerra, negli ultimi due mesi, ha portato a Mohammed e alla sua famiglia via tutto: i farmaci, diventati introvabili, la casa, distrutta dai bombardamenti.
Dopo più di 7 mesi di combattimenti, la situazione in Sudan è disastrosa: nel Paese fanno fatica a entrare aiuti umanitari essenziali, farmaci e forniture mediche. Inoltre proprio in questi giorni le Nazioni Unite hanno posto fine al proprio mandato nel Paese.
l’ong italiana resta e continua a fare il possibile, ogni giorno, per offrire cure alla popolazione stremata dal conflitto. Per garantire il diritto alle cure anche in mezzo alla guerra.

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