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Bambini speciali grande ricchezza…

Deborah Pezzuto, 52 anni, vive in Gran Bretagna e fa la Breakthrough Life Coach

Sono italiana e vivo nel Regno Unito dopo aver vissuto in tanti altri paesi nel mondo. Ho letto sui giornali di quel bambino nel napoletano che è stato escluso dalla recita. Ho letto tanti commenti sia buonisti che aggressivi. Volevo raccontare la nostra esperienza per spiegare la differenza fra ‘classe con bambini con disabilità’ e inclusione di questi bambini”.

Sono una mamma di tre bambini ‘speciali’ e ognuno di loro ha una sua specialità. Mia figlia, Keisha, è una bellissima bambina, ha una pelle moka bellissima. L’abbiamo adottata ad Harlem. E’ una bambina fiera di sé e super sportiva. Adora la vita e parla dell’adozione con tanta semplicità e serenità. A scuola nessuno ha mai chiesto del suo colore della pelle perché nella scuola inglese prima di iniziare qualunque programma accademico si dà molta importanza al rispetto delle diversità. Si fanno parlare i bambini. Si mostrano video che spiegano cosa significhi la diversità e quanto sia importante l’inclusione di tutti. Mai avuto un caso di discriminazione”.

Anche i gemelli Zack e Dylan sono speciali perché nati sordi, ma ora parlano inglese e italiano. La scuola li ha accolti come due eroi, li ha presentati a soli 4 anni come due bambini che erano già stati in grado di superare una grossa montagna. Come è stato fatto tutto questo? Si chiama ‘Self Advocacy’, le maestre e noi abbiamo dato loro la parola per presentarsi. I bambini hanno preparato un video dove spiegano chi sono e cosa sia l’impianto cochleare”.

Zack e Dylan non solo frequentano la scuola ma sono assolutamente inclusi e coinvolti in tutto come qualunque altro bambino. Non hanno alcun vantaggio e vivono tutto con normalità. Ovviamente frequentano scuole normali come tutti i bambini”.

La differenza principale fra Diversity e Inclusion è che in una classe ci possono essere bambini diversi per qualunque background sociale, etnico, religioso, disabilità o specialità ma questo non vuol dire che siano inclusi nella scuola. Da quello che leggo in molti forum italiani il problema è proprio questo. Ci sono bambini ‘speciali’ ma nessuno sa come includerli. Io sia come mamma che come professionista posso dire che basterebbe formare le maestre sulla ricchezza della diversità, basterebbe formare i genitori sulla grande fortuna che possono avere i loro figli a crescere in un ambiente in cui esistono bambini di qualunque colore, etnia, religione, specialità e ideologia. Basterebbe lavorare su queste due categorie di persone per cambiare l’Italia”.

invececoncita.blogautore.repubblica.it

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