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Piovono bombe sui civili e sul dialogo, la tregua aspetta

Flop del vertice “turco” tra Lavrov e Kuleba, almeno ufficialmente. Nessun progresso sostanziale, niente cessate il fuoco, solo vaghe intese sul fronte umanitario e la volontà almeno di proseguire il dialogo, malgrado gli scetticismi incrociati. Corridoi umanitari impraticabili, Mariupol stremata sotterra le vittime nelle fosse comuni. Lo sdegno sulle tre vittime di fronte all’ospedale pediatrico e le versioni contrapposte tra Russia e Ucraina. Nel pieno delle bugie di guerra.

Bugie di guerra
Le versioni contrapposte hanno riguardato un po’ tutto lo scenario del conflitto anche ieri. La memoria di altre stragi di innocenti in altre guerre con aggressori diversi in Jugoslavia o in Afghanistan, e l’attualità tragica della bomba di fronte all’ospedale ucraino e sui corridoi umanitari che non funzionano e anzi vengono bombardati. E la quotidiani del vivere impossibile. «La fornitura elettrica delle centrali nucleari, la velocità (o lentezza?) con cui procede l’avanzata militare russa verso Kiev, da dove secondo il sindaco Vitali Klitschko sarebbe già stata evacuata metà della popolazione», denuncia Marco Boccitto sul Manifesto.

Guerra, negoziati e aiuti
Il presidente ucraino Zalensky ha dato ieri la sua lettura dei negoziati di pace al cancelliere tedesco Scholz, il presidente francese Macron, e al premier britannico Johnson, e ha discusso con tutti e tre di nuove sanzioni da imporre a Mosca. Dagli Usa ha incassato il primo sì del Congresso a nuovi aiuti: 13,6 milioni di dollari, per metà in armi. Intanto Kiev è costretta a ritirare i 250 caschi blu ucraini impegnati nella missione Onu in Congo, divenuto all’improvviso un posto sicuro rispetto alle trincee di casa.

Mediatori a metà strada tra Russia e Ucraina cercansi
Tra le sempre più invocate figure di mediazione, ieri sarebbe sceso in campo anche Gerhard Schröder, cancelliere tedesco dal 1998 al 2005 e oggi ai vertici, tra molte polemiche, del gigante petrolifero russo Rosneft, via Gazprom, e del consorzio che ha le chiavi di NorthStream al momento cancellato, che è volato a mosca ad incontrare Putin.

Ma Erdogan ci riprova
Erdogan col vertice di Antalyam prima riferisce al presidente Usa Biden e poi ci riprova e insiste sulla capacità di Ankara di «dialogare con entrambe le parti grazie alle ottime relazioni sia con Kiev che con Mosca». «Già che c’era ha ricordato a Biden come fosse il momento di togliere le sanzioni imposte alla Turchia e di raggiungere un accordo su compravendita e modernizzazione dei nuovi aerei da combattimento F-16», riferisce ancora Boccitto. Il riferimento è all’esclusione della Turchia dal programma Nato F-35 dopo l’acquisto dei sistemi di difesa missilistica russi S-400.

Delusione Kamala Harris
Nel Palazzo della presidenza di Varsavia, il presidente polacco Andrzej Duda oggi ha accolto la vice vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris e il premier canadese Justin Trudeau ad addolcire il no categorico alla No fly zone e quello sussurrato a fornire aerei da caccia direttamente all’Ucraina. Non molte le notizie militari, segnala Il Foglio. Sui MiG 29, gli aerei da guerra che dal primo marzo l’Ucraina starebbe aspettando. «Ne stiamo parlando», avrebbe detto Kamala Harris. Ma anche il presidente polacco Andrzej Duda ha detto che si tratta di una questione molto delicata e rischiosa.

REMOCONTRO

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