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Trump il sanguinario: vuole giustiziare altre tre persone prima del suo addio alla Casa Bianca

Con le altre sette pene di morte inflitte, Trump diventa in un anno il Presidente che ne ha inflitte di più.

Sono tre i detenuti nel braccio della morte, le cui esecuzioni dovrebbero avvenire nel periodo di transizione tra Donald Trump e Joe Biden a presidente degli Stati Uniti.

«Nessuno ha mai tentato di eseguire così tante condanne a morte a livello federale, mai in un tempo così breve. E nessuno lo ha fatto in un modo che ignora così palesemente lo stato di diritto», ha dichiarato a Newsweek Robert Dunham, direttore esecutivo del Death Penalty Information Center.

Nel luglio del 2019 Trump ha ordinato la ripresa delle esecuzioni federali e quest’anno, il 14 luglio, un primo prigioniero è stato messo a morte ponendo fine a una moratoria di fatto in corso da 17 anni.

L’Amministrazione Trump ha giustiziato sette persone quest’anno e prevede di eseguire altre tre condanne a morte prima di Natale.

Questo significa che avrà messo a morte più persone in un solo anno di qualsiasi altro presidente.

Nessuno, prima di lui, ha poi tenuto detenuti nel braccio della morte nel periodo di transizione.

Le prossime esecuzioni in programma sono quelle di Lisa Montgomery l’8 dicembre, che rischia di essere la prima donna giustiziata a livello federale dal 1953.

Il 10 dicembre rischia di essere giustiziato Brandon Bernard per l’omicidio di una coppia del Texas nel 1999, quando aveva 18 anni.

L’ultima volta che il governo degli Stati Uniti ha eseguito una condanna a morte di una persona di diciotto anni al momento del crimine è stato nel 1952.

La terza persona che rischia di essere giustiziato è Orlando Hall, un nero condannato a morte da una giuria di soli bianchi nel 1994 per il rapimento e lo stupro di una ragazza di 16 anni.

Joe Biden, nel suo manifesto elettorale, ha promesso di eliminare la pena di morte a livello federale e di cercare di convincere gli stati a fare altrettanto.

Un sondaggio condotto da Gallup nel 2019 ha mostrato che il 60 per cento degli americani ritiene l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale una punizione più appropriata per l’omicidio rispetto alla pena di morte.

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